Immunità e riforme. Occorre un duro diniego del Governo!

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Ogni giorno il percorso di “mediazione” tra Pd e FI sulle riforme costituzionali si complica e nuovi elementi compaiono sul tavolo dell’accordo, come quello dell’ immunità ai componenti il nuovo Senato delle autonomie.

In pratica ciò che viene proposto da FI e Lega (tramite emendamento del relatore) è un’ immunità da arresti e intercettazioni al pari di quanto attualmente garantito da Costituzione ai membri del parlamento.

Quale sarebbe la differenza? Premesso che sono personalmente contraria a questa forma di privilegio di cui ad oggi si è fin troppo abusato, la differenza starebbe nel fatto che sindaci e consiglieri regionali, nominati a senatori (e non eletti direttamente dai cittadini per svolgere questa funzione), potrebbero avere ulteriore garanzia rispetto ad un normale cittadino o ad un normale sindaco.

Complimenti! Visti gli scandali che la politica ci ha regalato negli ultimi 6 mesi (anzi 30 anni) questa è la dura risposta della stessa alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose.

Il Ministro Boschi sostiene che “se ne può parlare, ma non è centrale”, io invece ritengo che un duro diniego a questa proposta da parte del Governo sia un segnale fondamentale da dare al paese in un momento come questo.

Fuori la mafia e la corruzione dallo Stato!

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